Inoltre, ci sono diversi altri fattori di supporto per il rischio.
Naturalmente, uno di questi rimane il contesto politico, con le banche centrali del G10 pronte a intraprendere un "estate di facilitazione" poiché l'inflazione rimane in linea con il ritorno al 2%, con tagli dei tassi che coincideranno con la fine dei programmi di stringency quantitativa, portando così a un ulteriore aumento della liquidità man mano che l'anno procede. Naturalmente, i responsabili politici saranno in grado di fornire ulteriori sostegni mirati nel caso in cui specifiche aree dell'economia dovessero incontrare problemi specifici. In altre parole, il "put" della banca centrale è tornato, dando agli investitori maggiore fiducia nell'aumentare l'esposizione al rischio.
Inoltre, il contesto di crescita, in particolare negli Stati Uniti, sembra destinato a rimanere favorevole, con i dati economici in arrivo che continuano a indicare una resilienza in tutta l'economia, e con le aspettative di crescita reale del PIL continuamente riviste al rialzo, il che dovrebbe sostenere ulteriormente la crescita degli utili man mano che l'anno avanza.
In sintesi, quindi, rimane difficile in questo momento costruire un convincente scenario ribassista, con gli interni del mercato azionario che indicano il potenziale per ulteriori guadagni, il contesto politico che rimane di supporto e un contesto economico in miglioramento che probabilmente fornirà ulteriori venti in poppa.